Moda

Uno dei simboli del made in Italy nel mondo, la moda anche a Venezia rappresenta fedelmente la tradizione manifatturiera artigiana. Tra calli e campielli è ancora possibile trovare laboratori dove si realizzano creazioni sartoriali dal taglio perfetto, o laboratori dove si realizzano calzature su misura o ancora atelier dove ammirare costumi d’epoca, abiti da cerimonia, da sera e da sposa corredati da tutti gli accessori. Infine ci sono negozi specializzati che hanno fatto della precisione nell’assemblaggio degli occhiali il loro punto di forza. E poi, pur tra mille problemi e difficoltà, non si può non ricordare la tradizione plurisecolare del merletto presente nell’isola di Burano.

Presso Confartigianato Venezia gli imprenditori del settore moda sono suddivisi in:

- Abbigliamento
- Calzaturieri
- Costumisti teatrali
- Lavanderie/Pulisecco e stirerie
- Ottici
- Pellettieri/Pellicciai
- Pizzi/Merletti
- Sarti
Download
9



News del settore

Tutte le news

Un incontro con i mascareri e i costumisti teatrali per capire se ha senso un marchio europeo per la promozione e la tutela di questo settore Finalmente l’Europa ha deciso di difendere il suo patrimonio di tradizione produttiva e di renderne riconoscibile l’origine territoriale ai consumatori. Il regolamento Ue che istituisce la protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali non alimentari, varato a ottobre 2023, apre nuove prospettive per valorizzare un sistema manifatturiero famoso nel mondo per tipicità e qualità strettamente connesse con i luoghi in cui viene realizzato. Per l’Italia e per Venezia si tratta di una svolta, attesa e sollecitata da molti anni, proprio perché nessun altro paese in Europa può vantare un numero tanto elevato, oltre 200, di tradizioni manifatturiere locali e di distretti produttivi specializzati. Nonostante le tante difficoltà, sono ancora numerose le attività della nostra manifattura che rappresentano ancora un simbolo della memoria, dell’identità e della diversità dei territori; attività che costituiscono un patrimonio da rilanciare per reagire all’omologazione e alla standardizzazione dei consumi e per raggiungere nuovi mercati sempre più attenti all’unicità, al “su misura”, alla manifattura a regola d’arte.  L’Indicazione geografica protetta IG si candida ad essere lo strumento per certificare tutto questo. Alle imprese potrebbe […]


Approfondisci
05 Mar 2025

Dopo una lunga gestazione è stato pubblicato, nella G.U. n. 48 del 27.02.2025, il D.M. n. 18/2025 che stabilisce le modalità attuative ed operative degli schemi di assicurazione contro i rischi catastrofali. Ecco la sintesi del decreto attuativo emanato in merito all’obbligo di stipula di polizze assicurative a copertura dei danni derivanti da eventi catastrofali, come previsto dalla normativa vigente. Obbligo di stipula Tutte le imprese con sede legale o con stabile organizzazione in Italia devono stipulare, entro e non oltre il 31 marzo 2025, una polizza assicurativa per la copertura dei danni derivanti da calamità naturali e eventi catastrofali. L’obbligo si applica ai seguenti beni aziendali: -Immobili: fabbricati e terreni utilizzati per l’attività d’impresa; -Impianti e macchinari: tutte le apparecchiature fisse o mobili funzionali alla produzione; –Attrezzature industriali e commerciali: strumenti e dispositivi operativi. In poche parole, le immobilizzazioni di cui all’articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3), del codice civile, a qualsiasi titolo impiegati per l’esercizio dell’attività di impresa. Conseguenze in caso di mancata stipula Attenzione! Le imprese che non ottemperano all’obbligo di assicurazione potrebbero essere escluse dalla possibilità di accedere ad incentivi, contributi e garanzie pubbliche. Tra queste ci sono le garanzie del fondo di garanzia delle PMI, strumento fondamentale per […]


Approfondisci
NOT_FOUND