Con l’entrata in vigore nel 2008 del decreto 151, la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici non sarà più competenza esclusiva dei Comuni. Dopo ben tre rinvii anche l’Italia recepirà questa normativa europea risalente al 2003, portando novità e cambiamenti per tutti gli attori coinvolti nella filiera: produttori, distributori, consumatori e Comuni. Cosa sono i RAEE Per prima cosa è utile capire bene quali sono gli strumenti ed i macchinari dei quali si occupa questa normativa. Si tratta, come definizione dal decreto, di «apparecchiature che dipendono per un corretto funzionamento da correnti elettriche o da campi elettromagnetici […] progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua». Ricadono quindi in questo ambito di applicazione, ad esempio, computer, grandi e piccoli elettrodomestici, condizionatori, luci. Un campo d’azione piuttosto vasto, che produce rifiuti pari a 14 kg all’anno per abitante con ritmi di crescita del 3-4%. Attualmente il reimpiego di tali materiali si ferma ad 1,15 kg per abitante (67 mila tonnellate) e l’obiettivo del decreto è raggiungere i 4 kg entro il 2008, facendo uscire 240 mila tonnellate di rifiuti pericolosi dalle discariche tramite recupero, […]
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