Ebbene si, trattasi di una Sentenza storica della Corte Suprema: da oggi in poi gli Studi di Settore devono essere considerati “mera presunzione statistica” non utilizzabile per il calcolo delle imposte sui redditi d’azienda. Importante risultato per tutti i piccoli imprenditori dopo che la Corte di Cassazione ha decretato rilevanti correttivi agli studi di settore: dopo mille polemiche la sentenza n. 26635/2009 li ha infatti dichiarati non più parametro certo per la definizione delle cartelle di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. In Confartigianato si respira un’aria di grande soddisfazione; la sentenza sopra richiamata depositata venerdì 18 dicembre scorso dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha ulteriormente sancito che i risultati degli studi di settore hanno solo valore di presunzione semplice: gli eventuali scostamenti, tra quanto denunciato dal contribuente in termini di ricavi e quanto richiesto con gli studi, devono essere dimostrati con ulteriori elementi probatori tesi a dimostrare la gravità, precisione e concordanza di queste presunzioni. Una posizione, è bene ricordare, comunque già condivisa dall’Amministrazione finanziaria che con una circolare di inizio 2008 aveva riconosciuto che gli studi dovevano essere inquadrati tra le presunzioni semplici, con onere probatorio in capo all’Amministrazione, e che l’eventuale fondatezza della stima […]
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