Incentivi 55% – uno spiraglio per la proroga

05 Nov 2010

Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, affermando che spera di prolungare le detrazioni sugli interventi di riqualificazione energetica "nonostante le difficoltà di bilancio".
Si apre uno spiraglio sulla proroga degli incentivi del 55% per gliinterventi di riqualificazione energetica. La notizia di un eventuale prolungamento delle detrazioni è arrivata dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. "Spero che riusciremo, nonostante le difficoltà di bilancio, – ha detto – a prorogare la misura, magari con regole più
selettive".
Saglia ha spiegato: "stiamo lavorando con il ministero dell'Economia e delle finanze per dare futuro ad una misura che rappresenta un driver allo sviluppo e alla crescita". Il sottosegretario ha spiegato come l'incentivo "non sia un esborso erariale, ma una misura che può produrre quanto meno un saldo in pari".

La proroga sarebbe una vera e propria boccata d'ossigeno per le imprese dell’edilizia e dell’impiantistica, le piccole e medie industrie di produzione di beni e materiali collegati all’efficienza energetica, gli installatori di pannelli solari e di infissi.
“Le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, – spiegano Gilberto Dal Corso e Gianni De Checchi, Presidente e Segretario di Confartigianato Venezia – introdotte dalla legge finanziaria 2007, che consistono in una detrazione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche o sul reddito delle società, recuperabile in cinque anni, fino a un limite di 100 mila euro, hanno contribuito, infatti, alla realizzazione di circa 600.000 interventi per una spesa in investimenti di circa 8 miliardi di euro, coinvolgendo oltre 500.000 imprese”.

“Se si guarda al solo dato del 2009, anno della crisi globale, – concludono Dal Corso e De Checchi – in cui sono stati realizzati circa 236.100 interventi (+122,7% rispetto al 2007), ci si rende facilmente conto del peso che hanno avuto gli incentivi in un periodo di recessione, e delle gravissime ripercussioni che si verrebbero a creare, in caso di una mancata riconferma, in termini economici, ambientali e occupazionali. Tanto più in un quadro macroeconomico di ripresa".