Ordinanza regionale n. 156 del 24 novembre 2020

La nuova ordinanza del Presidente della Regione appena firmata prevede, a partire da oggi, Giovedì 26 novembre, in aggiunta alle precedenti disposizioni, sono consentiti anche menù su supporto usa e getta e negli esercizi di somministrazione alimenti/bevande il liquido igienizzante deve essere disponibile all’entrata degli stessi, su tutti i tavoli e nei bagni. Rimandando alla lettura integrale del testo dell’ordinanza riportiamo di seguito i punti salienti del nuovo provvedimento.Confermato l’uso obbligatorio della mascherina, salvo per bimbi sotto i 6 anni, per i disabili e per chi svolge attività sportiva a livello professionistico.

– Consentite corse e passeggiate in parchi e aree verdi mantenendo il distanziamento di almeno un metro di distanza. Si potrà fare attività motoria nei centri storici o nei luoghi di mare e montagna solo se si è residenti in quella zona.

– Una persona per nucleo familiare nei supermercati, a meno che non si tratti di persone non autosufficienti o minorenni.

– Vietati i mercati all’aperto nei Comuni che non possono garantire la perimetrazione del mercato, convogliando gli accessi in un unico varco di entrata e un unico di uscita, uniti alla sorveglianza dell’area di vendita.

– Consigliata l’apertura dedicata agli Over 65 nelle prime due ore di attività dei negozi di alimentari e supermercati.

– I bar dopo le ore 15 non potranno servire clienti in piedi. Tutti devono essere seduti.

– Ribadito il divieto di consumare cibi e bevande camminando per strada o nelle piazze. Menù solo digitali, buffet vietati. Non più di quattro persone non conviventi sedute al tavolo

– In tutti gli esercizi di commercio al dettaglio, a 40 metri quadrati di superficie di vendita potrà entrare un solo cliente alla volta. Fino a 250 metri quadrati un cliente ogni 20 metri quadrati, sopra i 250 metri quadrati un cliente ogni 30 metri quadrati. Distanziamento obbligatorio di un metro tra i clienti in coda per entrare. Il gestore del negozio ne sarà responsabile e quindi sanzionabile; confermato l’obbligo dell’apposizione del cartello con la capienza massima del negozio. Nei centri commerciali i negozi dovranno avere la loro capienza mentre il centro commerciale avrà un’altra capienza globale da far rispettare. In caso le norme non vengano applicate scatterà la chiusura immediata.

– Per le attività di servizio alla persona (in primis gli acconciatori) non sono state introdotte ulteriori restrizioni rispetto a quelle vigenti. Per cui per questa tipologia di attività come parrucchieri ed estetisti è permessa l’apertura anche nei giorni festivi salva debita comunicazione di orari e giorni di apertura.

– Vendita da asporto e consegne a domicilio resta fortemente raccomandata.

– Pediatri e medici di base potranno disporre la quarantena nei casi in cui lo ritiene necessario.

Tutte le attività commerciali (negozi e centri commerciali e chiaramente anche gli artigiani con vendita al dettaglio) resteranno chiuse la domenica.

Sottolineiamo che i chiarimenti riportati nel sito della Regione Veneto sono aggiornati alla data del 23/11; ogni eventuale ulteriore aggiornamento verrà prontamente comunicato.

ATTENZIONE:
Nella consueta conferenza stampa quotidiana del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, era oggi presente anche l’avvocato della Regione Veneto Franco Botteon. Così riportano i siti di informazione on line.

Regole per le attività
Presente al punto stampa anche l’avvocato Franco Botteon, che ha fatto chiarezza sull’ordinanza presentata ieri, rispondendo alle Faq arrivate nelle ultime ore. «L’ordinanza sarà in vigore da domani, 26 novembre, e non riguarda i negozi dedicati ai servizi alla persona. Il contapersone non è obbligatorio e non dovrà esserci un dipendente dedicato esclusivamente al controllo accessi. Saranno obbligatori i cartelli con il numero massimo di persone. La regola è: un cliente ogni 20 metri quadrati per tutte le attività con una superficie di vendita superiore a 40 metri quadrati. Il titolare non avrà responsabilità penali se si formano code di clienti in strada. Nei centri commerciali l’appello è di non riempire le aree comuni, oltre ai singoli negozi».