Riduzione canone di affitto di laboratori e negozi

Confartigianato Venezia ha dato in questi giorni il proprio assenso al Protocollo d’Intesa per Venezia fortemente voluto dall’Assessore comunale Sebastiano Costalonga, che si pone l’obiettivo di stimolare accordi per la riduzione degli affitti delle attività.
Siamo consapevoli che si tratta solo di un primo passo; un passo però importante, che va nella direzione giusta.
Ringraziamo tutte le organizzazioni che hanno dato il loro contributo a questa storica iniziativa.

Avevamo proposto lo scorso mese di ottobre al neo nominato Assessore Costalonga, la costituzione di un tavolo con le associazioni dei proprietari, le Fondazioni veneziane e le congregazioni di culto proprietarie di immobili. Questo perché riteniamo che il tema degli affitti sia una delle principali criticità che minaccia la tenuta stessa dell’artigianato e del commercio cittadino. In certe attività artigiane l’affitto rappresenta anche il 60% dei costi fissi aziendali, e questo perché Venezia è indubbiamente più cara di altre città, essendo tarata sul turismo e non certo sulla popolazione residente e nemmeno quindi sulle classiche attività ad essa rivolte.
Oggi la realtà dell’economia a Venezia è ben diversa anche solo da un anno fa e bisogna che tutti facciano un passo indietro riconoscendo il momento di difficoltà che si prolungherà certamente per l’intero 2021.

A Venezia gli artigiani in affitto sono più dei due terzi del totale delle aziende, quindi si tratta di circa 700 piccoli imprenditori nel solo Centro storico. Il canone di affitto si attesta su valori compresi tra un 40 e un 67% in più rispetto alla terraferma veneziana. Nella media del Veneto il dato sale anche tra il 60 e il 75%.

Oggi il caro affitti colpisce indistintamente tutti.
Ricordiamoci però che le attività non strettamente legate al turismo fanno i conti con questo problema ormai da anni. E’ anche per questo che la Città a poco a poco ha espulso il proprio artigianato di qualità e il proprio commercio di vicinato; analogo ragionamento va fatto per la casa, le cui problematiche hanno causato di fatto la sparizione del ceto medio da Venezia.

L’invito che rivolgiamo a tutti gli imprenditori che operano in affitto è quindi di contattare (o ricontattare ) alla luce di questo importante patto al più presto i relativi proprietari per definire di comune accordo una riduzione del canone che tenga conto della gravità della situazione.
A supporto suggeriamo di far leva su questo importante nuovo strumento, che non resterà certo – almeno per noi – solo una enunciazione di buoni propositi, oltre che sul fatto che è iniziato un percorso culturale che ormai dà per acquisito che tutti devono fare un passo indietro. Chi ancora si ostina a rimanere su posizioni rigide è fuori dalla realtà e anche fuori dal coro.

Come Associazione, tramite il nostro Ufficio Categorie (tel. 041 5299270 – mail: ufficio.categorie@artigianivenezia.it), restiamo a completa disposizione degli imprenditori che avessero bisogno di incontrare i loro proprietari per:

      – certificare (per le ditte nostre amministrate) l’entità dello scostamento di fatturato maturato;

      – fornire ospitalità presso le nostre sedi territoriali al fine di facilitare il raggiungimento degli accordi;

      – garantire la necessaria assistenza in fase di trascrizione dell’accordo di riduzione temporanea del canone e successiva registrazione all’Agenzia delle Entrate.