La Città raccontata attraverso i suoi segni antichi La storia di Venezia – e con essa le sue storie – è anche graffita sui suoi muri. Mostrano figure umane, volti, nomi e date e poi navi, gondole, cronache e croci, che da secoli passano inosservati mentre si percorrono i luoghi del quotidiano veneziano. A Venezia, su una colonna di Palazzo Ducale, esiste un graffito in glagolitico, il più antico alfabeto slavo che precedette il cirillico, datato 1470. È stato tracciato con tutta probabilità dal primo stampatore croato, Blaž Baromic, che in laguna era venuto a imparare le tecniche di stampa; ma si possono trovare memorie che – tra il Cinque e il Seicento – raccontano dell’elezione di diversi dogi, o del giubilo per la costruzione del Ponte di Rialto. Tra le colonne di Piazza San Marco si leggono ancora i proclami del 1848 inneggianti la Repubblica di San Marco voluta da Daniele Manin e Niccolò Tommaseo. Così come quelle successive, relative all’avvento dei Savoia (fino ai “W il re” risalenti al referendum monarchia-repubblica del 1946), oltre a quelle che raccontano la liberazione dal nazifascismo, che a Venezia avvenne il 28 aprile 1945, tre giorni dopo la data convenzionale. Tra i […]
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